Il Pistacchio Verde di Bronte D.O.P.: intervista ad Alfio Paparo, agronomo e consigliere dell’omonimo consorzio

Abbiamo incontrato Alfio Paparo, agronomo e consigliere del Consorzio Pistacchio Verde di Bronte D.O.P.  per affrontare un argomento che può essere interessante per i consumatori e per capire qualcosa di più intorno al Pistacchio Verde di Bronte D.O.P.

Ciao Alfio buongiorno, prima di parlare del pistacchio, raccontaci da dove arriva la tua passione per il pistacchio.

La passione per il pistacchio è in me fin da piccolo quando andavo a raccogliere i pistacchi nei terreni di famiglia; mi ricordo quando avevo 6/7 anni che andavo in giro per i lochi (pistacchieti) e,  più che raccogliere, andavo a mangiucchiare i pistacchi da una pianta all’altra. Crescendo, ho continuato a lavorare nei pistacchieti di famiglia, il mese di settembre era come una festa perché tutta la famiglia si trasferiva in campagna per raccogliere pistacchi.

Successivamente, grazie ai miei studi in agraria, la passione per il pistacchio è aumentata tanto che, terminati i miei studi, ho fondato il marchio Aromasicilia che vende pistacchi,  principalmente online, tramite il sito aromasicilia.com. Mi appassionava e mi appassiona tutt’ora, far conoscere meglio ai consumatori il vero pistacchio verde di bronte d.o.p..  Con il passare del tempo, ho continuato ad investire in pistacchieti fino ad arrivare ad una azienda, quella attuale, di circa 20 ettari

Il pistacchio verde di Bronte e la sua pianta

Parlaci un po’ della pianta del pistacchio

Il pistacchio è una pianta che nasce e si sviluppa sui terreni rocciosi lavici dell’Etna che conferiscono al frutto caratteristiche particolari ed uniche, quali il verde del colore ed i sali minerali che caratterizzano il suo sapore e lo rendono speciale. Pensa, la pianta è capace di resistere 6 mesi senza acqua perché sviluppa un apparato radicale così profondo che riesce a captare l’acqua tra le rocce che sono nel sottosuolo.  Il Pistacchio è inoltre una pianta molto longeva che cresce molto lentamente. Fu importata dagli Arabi negli anni 1000, ma poco a poco, ha trovato il suo habitat a Bronte, per il microclima particolare di questa zona.

La varietà coltivata a Bronte è la bianca di bronte, chiamata anche la napolentana. Questa varietà produce quasi solo pistacchi a guscio chiuso, solo una piccola parte sono a guscio aperto, che noi chiamiamo a “bocca aperta”; la percentuale di pistacchi a “bocca aperta” dipende soprattutto dalle condizioni climatiche di piovosità dei mesi estivi. Il pistacchio è inoltre una pianta dioica cioè c’è il maschio la femmina. Il maschio funge da impollinatore in particolare il vento permette di disperdere il suo polline che va a fecondare il fiore femminile da cui poi si sviluppa il pistacchio.

E come si coltiva?

Il pistacchio TereBintus che è il portainnesto, cresce quasi spontaneamente nel nostro territorio, successivamente viene innestato e da lì cresce la pianta che darà i propri frutti non prima di 13_15 anni. Ci sono piante che arrivano anche a 200 anni di età;  le piante, più sono grandi e più pistacchi producono. Una pianta produce da 4 o 5 Kg fino a 15 Kg di pistacchi asciutti. Viene lavorata tutti gli anni con le classiche operazioni di campo quali potatura, spollonatura e trattamenti per le infestanti. Minimi invece sono i trattamenti per gli insetti.

E la raccolta come avviene?

Il pistacchio si raccoglie solo negli anni dispari; quindi 1 anno di raccolta ed 1 anno di riposo. Negli anni di non raccolta, gli operai tolgono le gemme al frutto; in questo modo è vero che non si produce e la pianta riposa, ma si attiva anche un sistema di lotta integrata in quanto gli insetti, non avendo cibo, muoiono naturalmente. Il non produrre per 1 anno è un sistema per far riposare la pianta e quindi l’anno successivo ottenere un prodotto di maggiore qualità.

A quanto ammontano le produzioni di pistacchio di bronte?

A Bronte ci sono 3000 ettari di produzione di pistacchio. Le aziende sono piccole, la media aziendale è di circa 1 ettaro / 1,5 ettari; sono iscritti alla dop circa 500 produttori e quest’anno sono stati certificati circa 1.600.000 Kg di pistacchio.

La D.O.P: Denominazione di Origine Protetta

Quali prodotti comprende la dop?

La DOP è riconosciuta per i seguenti prodotti: pistacchio in guscio, pistacchio sgusciato e pistacchio pelato.

Dal pistacchio verde di bronte DOP nascono anche altri prodotti lavorati e semilavorati che possono fregiarsi di essere prodotti con il pistacchio verde di bronte DOP. Ad esempio: farine, creme, paste per gelaterie, granelle e pesti.

Quali sono le fasi più importanti della produzione?

Sono la fase della potatura, l’impollinazione e quella della raccolta.Le condizioni meteo influenzano sia la fase dell’impollinazione che quella della raccolta. Molto temute sono le grandinate e i temporali in fase di raccolta poiché i pistacchi cadrebbero a terra e si rischierebbe di perderli tra le rocce. La raccolta viene fatta a mano, cogliendo uno ad uno ogni pistacchio, facendolo cadere nella cesta che ogni operatore tiene legata al collo; è un lavoro molto difficile perché ci troviamo in terreni impervi con rocce affioranti.

Come fa il consumatore ad essere certo di acquistare il vero pistacchio verde di Bronte dop?

il mio consiglio è di comprare da aziende agricole che siano iscritte al Consorzio pistacchio verde di Bronte DOP. In questo modo il consumatore è ragionevolmente sicuro di prendere un pistacchio di Bronte “vero” e soprattutto controllare che l’etichetta riporti la dicitura “pistacchio verde di Bronte d.o.p.”,  non è sufficiente che ci sia scritto “prodotto a Bronte”. il pistacchio verde di Bronte d.o.p. è sempre al naturale, mai tostato e mai salato. Dopo essere raccolto viene asciugato al sole. Successivamente, viene immagazzinato, e mano a mano che arrivano gli ordini di vendita, viene sgusciato e confezionato. E’ così disponibile per essere consumato o destinato alla lavorazione dei vari lavorati e/o semilavorati.

Tu Alfio sei consigliere del consorzio, quindi puoi dirci nello specifico di cosa si occupa il consorzio? 

Il pistacchio verde di bronte ha avuto il riconoscimento di dop dalla Comunità Europea nel 2009 ed è così nato il nostro attuale consorzio che nel 2016 è stato riconosciuto dal Ministero quale Consorzio di tutela del pistacchio verde di bronte dop e quindi svolge quelle operazioni di controllo, tramite i propri agenti vigilatori, e autorizza gli operatori all’uso della corretta denominazione. In pratica si occupa di tutelare le produzioni, di fare promozione e controllo.

Curiosità intorno al pistacchio verde di bronte

Le differenze tra pistacchio verde di Bronte d.o.p. e pistacchio estero?

Quello di Bronte è un pistacchio unico e molto saporito, il terreno lavico caratterizza molto il prodotto conferendogli un colore verde smeraldo ed un sapore molto ricco di sali minerali. Alla vista si presenta come un pistacchio piccolino ed affusolato ricoperto da una pellicina esterna che ha un colore violaceo.

Il nostro pistacchio contiene fitosteroli: sono sostanze che aggrediscono il colesterolo cattivo ed aumentano invece quello HDL.  Molti clienti lo utilizzano anche come prodotto nutraceutico.

Il pistacchio estero è meno saporito, ha un colore vede-giallo e spesso presenta alti valori di aflatossine che, come sappiamo, sono micotossine dannose per la salute umana.

Alfio, infine, una curiosità, il miglior modo di consumare il pistacchio verde di bronte dop, quale è?

Consiglio di prenderne 10/15 gr al giorno tutti i giorni…. Io vado matto per la pasta col pesto di pistacchio, il gelato ed, in estate, sono buonissime le granite.

Una valida alternativa è la crema di pistacchio… spalmabile.

Insomma è un frutto che si può usare sia nel dolce che nel salato….ops dimenticavo di dire che il nostro pistacchio è anche molto afrodisiaco!

Grazie Alfio per il tempo che ci hai dedicato,  per le informazioni che ci hai trasmesso e che con piacere trasferiamo a tutti coloro che vogliono conoscere meglio questo straordinario frutto.

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