Il Mandarino Tardivo di Ciaculli: quanto la natura fa tutto da sola!

Mandarino Tardivo di Ciaculli

Il Mandarino Tardivo di Ciaculli il cui nome richiama la zona di Palermo, Ciaculli, in cui viene coltivato è la reale dimostrazione che la natura, se non viene ostacolata, pensa da sola alla sua evoluzione.

Il Mandarino (Citrus Reticolata) è insieme al Cedro (Citrus Medica) e al Pomelo (Citrus Maxima), una varietà endemica, non ottenuta da alcun innesto, del genere Citrus a differenza di tutti gli altri agrumi che discendono da queste tre specie originarie e dai successivi innesti.

Nel Mandarino la varietà più comunemente conosciuta è l’Avana, che giunge a maturazione nei mesi di Novembre e Dicembre. Da questa varietà, spontaneamente, a Ciaculli, grazie al microclima della zona, tra montagne e mare, è nato il Mandarino Tardivo che non è altro che un tradizionale Avana che giunge a maturazione tra la fine di Gennaio e la fine Marzo, quando la raccolta di quello Avana è già terminata.

Da qui il nome: Mandarino, perché la specie è tale, Tardivo perché giunge a maturazione più tardi rispetto alla normalità, di Ciaculli per la località specifica in cui la maturazione tardiva avviene.

E’ un mandarino dalla forma rotondeggiante ma lievemente schiacciata con la buccia arancio abbastanza sottile e molto profumata. Gli spicchi sono piccoli, succosi, con pochi semi all’interno e il gusto è speciale perché più dolce rispetto ai mandarini che crescono in altre zone anche della stessa regione. 

E’ una vera e propria eccellenza della nostra Sicilia!

Speciale se consumato fresco appena raccolto, può essere candito e trasformato in marmellate mentre dalla buccia ancora verde di quelli raccolti pre-maturazione, per alleggerire la pianta, vengono estratti olii essenziali per la pelle e per i profumi.

Fine febbraio è il periodo migliore per consumare questi agrumi sia perché da metà Febbraio fino a fine Marzo sono i mesi della piena maturazione che regalano i frutti dal gusto più spiccato, sia perché, grazie alle sue proprietà benefiche per la persona è particolarmente indicato nel periodo invernale.

Il mandarino contiene una buona quantità di vitamina C e flavonoidi, importanti per rinforzare il sistema immunitario, per rallentare sia l’invecchiamento cellulare che la ritenzione idrica.

E’ molto digeribile grazie alla presenza elevata di fibre, aiuta quindi a regolarizzare la funzione intestinale e contiene anche acido folico, minerali e vitamine dei gruppi A e B.

Chiaramente le proprietà del mandarino tardivo di Ciaculli, così come quelle di qualunque frutto che consumiamo, sono strettamente collegate alla freschezza del prodotto (minore è il periodo di stazionamento in celle frigorifere e meglio è), a rigore andrebbe mangiato subito dopo la raccolta, ed alla tipologia di agricoltura, convenzionale o biologica con cui è coltivato.

E ricordiamoci che la buccia del mandarino che è edibile, è ricca di limonene, un antiossidante con proprietà antidepressive, ansiolitiche, antibatteriche e antitumorali ma è consigliabile solo se il frutto ha la certificazione biologica.

Attenzione!  Sono molti gli agrumi in commercio non biologici, trattati con additivi e sostanze tossiche, che servono a migliorarne l’aspetto e la conservazione.

Tali sostanze restano maggiormente concentrate nella buccia e in alcuni casi, in etichetta, è riportata la frase “buccia non edibile” perché, ancora oggi, la Comunità Europea, ammette l’utilizzo di prodotti altamente cancerogeni.

Quelli presentati sotto in foto, hanno certificazione biologica, sono coltivati dall’Azienda Agricola Marcenò in provincia di Palermo e sono venduti su Foodoteka.com

 

Mandarino Tardivo di Ciaculli Bio

 

A noi di Abcibario, attenti alla salvaguardia della natura, dell’ambiente e della biodiversità, questo mandarino, nella sua veste biologica, piace molto, non solo per la bontà e per le proprietà benefiche, ma anche perché la sua coltivazione ha salvato una zona del nostro paese dalla speculazione edilizia e dai disastri ambientali ad essa collegati.

Per capire meglio questa affermazione è necessario pensare che la zona in cui si trovano oggi gli agrumeti, fa parte di quella che, fino alla metà del 1900, era chiamata la Conca d’Oro, 15 mila ettari di colture di aranci, mandarini e limoni: un vero e proprio giardino naturale all’aperto.

Purtroppo negli ultimi settant’anni, con l’avvento dell’edilizia, finalizzato ad allargare i confini della città di Palermo, i terreni coltivati ad agrumeti sono stati progressivamente ridotti fino ad arrivare ai giorni odierni in cui la loro superficie è addirittura poco più del 15% rispetto a quello che era in origine.

Tale cambiamento, insieme al depauperamento dell’ambiente, ha creato forti rischi di dissesto idrogeologico e di equilibrio climatico della città avendo costituito, i giardini di agrumi, per anni, il polmone verde che garantiva il giusto grado di umidità e l’arricchimento costante delle falde acquifere della zona.

Per fortuna, il territorio su cui si trovano le coltivazioni di mandarino tardivo sono state preservate grazie anche a Slow Food, che con l’istituzione del Presidio Mandarino Tardivo di Ciaculli ha contribuito e contribuisce a valorizzare questa eccellenza che troppo spesso, a causa della bassa redditività dell’attività agricola connessa, ha rischiato e rischia tutt’ora di essere abbandonata.

 Ciò significherebbe perdere una ulteriore biodiversità che la natura ci ha regalato.

 Anche noi di Abcibario vogliamo, con questo contributo,  diffondere la conoscenza di questo agrume per tutti i motivi esposti e consigliamo ai nostri lettori di approfondire sempre la conoscenza di ciò che acquistano per concorrere, partendo dalle piccole cose e dai comportamenti di tutti i giorni, a dare il proprio contributo per la salvaguardia dell’ambiente, delle biodiversità e del cibo autentico: quello buono, sano e genuino!

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A presto

Laura di Abcibario